Soprattutto negli ultimi anni abbiamo assistito a un notevole incremento dei finanziamenti a tasso zero, che spesso costituiscono il metodo di pagamento privilegiato per beni di consumo come le auto, i prodotti elettronici e gli elettrodomestici, anche se è possibile beneficiarne anche per altri tipi di acquisti.
Chi sceglie questo tipo di finanziamento in sostanza non paga gli interessi alla banca o alla finanziaria che hanno erogato il prestito, pagamento che è a carico del venditore del bene acquistato. Tolto il mancato pagamento degli interessi, per il resto si tratta di un normalissimo prestito che viene rimborsato tramite rate mensili. La maggior parte dei finanziamenti a tasso zero sono effettivamente a tasso zero solo per quanto riguarda il TAN, mantenendo variabile il TAEG che andrà quindi a influire sulla portata delle rate. Si possono trovare però anche finanziamenti a tasso zero definiti ‘puri’, ossia con TAN che TAEG a zero.
Solitamente questo tipo di finanziamento è legato all’acquisto di beni di un certo valore, ad esempio l’auto nuova. Un erogatore di finanziamenti a tasso zero reale è lo stato: ovviamente non parliamo di prestiti per il credito al consumo quanto di finanziamenti più sostanziosi finalizzati all’avvio o al sostegno di un’attività produttiva.
Il tasso zero di questo tipo di finanziamento è riferito al TAN, ossia l’indicatore dell’interesse, che risulta essere zero. Particolare attenzione invece va posta a quanto espresso dal TAEG, che spesso è definito dalle finanziarie come ‘variabile’. Questo valore infatti fa riferimento ad alcune spese accessorie come ad esempio quelle per l’avvio della pratica che vanno a influire sull’importo della rata mensile e quindi sul reale costo dell’operazione.