Siete protestati alla ricerca di un prestiti, mutui o finanziamenti? In periodi difficili come questo, risulta essere quasi indispensabile rivolgersi ad un istituto di credito per ottenere dei prestiti, che si tratti di finanziamenti per l’acquisto di beni al consumo o per poter accedere ad un mutuo. Tuttavia richiedere un prestito se ci si trova nella situazione di essere protestati non è così semplice, anche per coloro (tanti in verità) hanno avuto dei semplici ritardi di pagamento.
Nel caso di protesto di assegni, bancari o postali, oltre all’inserimento nel bollettino protesti per la durata di cinque anni, si avrà l’inserimento del debitore nell’archivio informatizzato “C.A.I. – Centrale di Allarme Interbancaria”, istituito presso la Banca d’Italia e il soggetto non potrà emettere assegni per la durata di sei mesi. Ciò comporta il divieto per qualunque istituto di credito e ufficio postale di stipulare nuove convenzioni con il protestato.
L’unico espediente per ottenere un finanziamento è avvalersi della cessione del quinto dello stipendio, ma ciò è valido solo per dipendenti statali, pubblici e privati. Nel caso di quest’ultima categoria di utenti, sarà facoltà della finanziaria o della banca di riferimento accettare o meno la cessione del quinto in base alle credenziali offerte dall’azienda privata dalla quale dipende il lavoratore.
La cessione del quinto dello stipendio, infatti, non tiene in considerazione le esperienze di pagamento precedenti poiché l’istituto di credito erogante mantiene rapporti diretti esclusivamente con il “datore di lavoro“. Questa tipologia di prestito, quindi, risulta essere una delle poche possibilità di ottenere un prestito qualora il cliente sia segnalato negli archivi dei cattivi pagatori (CRIF).
In rete sono molteplici i simulatori di calcolo online per mezzo dei quali è possibile scegliere tra i preventivi più vantaggiosi, in grado di indirizzare la persona verso la strada migliore da intraprendere. Indispensabile è non inoltrare richieste agli istituti di credito se prima non si è certi di avere uno scoring positivo in banca dati, perché questo potrebbe comportare un aggravarsi della propria posizione.
Se si intende accendere un mutuo, la storia risulta essere pressocché la stessa. Nel caso in cui due coniugi vogliano acquistare un immobile, la banca o l’istituto di credito valuterà la posizione finanziaria di entrambi i richiedenti, spesso anche nel caso in cui la coppia decida di scegliere il regime di separazione dei beni o di tentare la strada del “mutuo a firma singola“. Per tale motivo entrambi i coniugi debbono risultare esenti da qualunque segnalazione negativa in banca dati.
Fermo restando che, se nel nucleo familiare del richiedente è presente un “cattivo pagatore“, costui risulta influire negativamente sull’accettazione del mutuo, anche se quest’ultimo non risulta essere firmatario del mutuo stesso. Ciò vale per la maggior parte dei finanziamenti, eccetto che nel caso in cui si voglia ricorrere alla cessione del quinto dello stipendio.