La sezione dedicata al percorso professionale è una delle più importanti e significative del proprio CV. In primo luogo, occorre aver chiaro cosa vale la pena inserire cercando di porre in evidenza quelle esperienze che più si avvicinano alla posizione che si intende ricoprire rispondendo all’annuncio in questione. Dal punto di vista dell’ordine cronologico, è opportuno iniziare dall’esperienza più recente risalendo indietro nel tempo fino agli inizi della propria carriera.
Per ciascuno dei lavori effettuati è bene segnalare con chiarezza la posizione ricoperta, le mansioni svolte, le competenze sviluppate ed, eventualmente, il numero di persone coordinate.
Risulta essere utile mettere in primo piano ciò che può essere il proprio contributo per quella specifica posizione, l’apporto significativo all’azienda che ci si sente in grado di dare. Per questo, occorre “saper vendere” al meglio il proprio percorso professionale così da renderlo il più possibile appetibile al selezionatore.
Per quanto riguarda la sezione dedicata alla formazione, è opportuno innanzitutto inserire le esperienze formative davvero significative, partendo dalla più recente. Per quel che riguarda i master, è bene segnalarne titolo, ente erogatore e durata.
Rispetto alla laurea, vanno precisati l’università, la facoltà e il corso frequentato, l’anno del conseguimento, senza dimenticare di indicare se il titolo ottenuto fa riferimento al vecchio o al nuovo ordinamento. Se la votazione conseguita è positiva, è conveniente segnalarla. In merito alla tesi, può aver senso segnalare titolo e relatore se questi possono destare curiosità o interesse nell’azienda cui ci si propone.
Infine, l’esperienza della scuola superiore, specie se molto lontana nel tempo, può essere riassunta in un paio di righe, puntualizzando quale istituto o liceo si è frequentato, dove e con quale voto ci si è diplomati. Come per la laurea, è preferibile non dare troppo rilievo a una votazione non ragguardevole.