I finanziamenti a fondo perduto sono speciali tipi di prestito che non prevedono la restituzione della somma ricevuta e che vengono concessi dalle regioni a speciali categorie di persone, ad esempio le donne, i giovani e i disoccupati, con una particolare attenzione e preferenza per le aree economicamente più depresse.
Lo stanziamento di questi fondi permette a chi ne beneficia di avviare un’attività imprenditoriale oppure di consolidarne una già esistente. Oltre al fattore geografico, anche quello settoriale può influire sulla concessione o meno del finanziamento: alcuni dei settori maggiormente sostenuti nel nostro paese, ad esempio, sono l’agricoltura e il turismo.
Per accedere a questo tipo di finanziamento si deve presentare adeguata domanda presso i bandi regionali, presentando il proprio progetto di business o di impresa che contenga anche una ben precisa pianificazione economica per i tre anni seguenti al momento della domanda, un business plan e un marketing plan a supporto della pura attività commerciale.
Anche gli imprenditori a capo di aziende già avviate hanno la possibilità di accedere a uno di questi finanziamenti, soprattutto se il desiderio dell’imprenditore è quello di incrementare la qualità dei beni o dei servizi che offre, con conseguente incremento anche del fatturato. Un esempio di questo tipo di spese, anche detraibili a livello fiscale, sono l’acquisto di particolari macchinari, il processo di certificazione di qualità e l’appoggio di consulenti esterni per determinate fasi del processo produttivo.
Il finanziamento a fondo perduto non ha una cifra fissa, ma viene erogato proporzionalmente al tipo di attività che si vuole costruire. Il fondo non è concesso a tutti, infatti le domande con i progetti devono essere valutate da una commissione, che considera i pro e contro dell’attività all’interno del tessuto economico territoriale.