Se ti dico carsharing, a cosa pensi? Dai che ci arrivi. Ok, prima di darmi una risposta, facciamo un passo indietro e parliamo dell’automobile in generale.
Hai un’auto? Quanto incide sulle tue finanze? Anche tu, versi parte dello stipendio nel costo di gestione di una vettura di proprietà? Se la risposta è si, allora ti consiglio di proseguire nella lettura.
Uso il Carsharing e me ne frego dei costi dell’auto!
Come sai, il carburante aumenta senza sosta, le assicurazioni altrettanto anche quando non commetti incidenti. Ad essi aggiungiamo il bollo (la solita tassa di proprietà) e la manutenzione ordinaria e straordinaria (quella imprevista è quella che di solito fa più male alle tasche dell’automobilista).
L’automobile è tra le spese che incidono maggiormente sul bilancio di una famiglia, ma anche di un single.
In Italia soprattutto, la cultura dell’auto è notevolmente differente dal resto dell’Europa. Da noi, se non hai un’auto sotto il culo sei come agli “arresti domiciliari”.
Fortunatamente, non sono mai stato un auto-dipendente, grazie anche alla mia esperienza lavorativa presso una delle più grandi multinazionali europee di autonoleggio.
Anni fa, imparai, quella che appunto amo definire come la “cultura dell’auto“. Non ho mai avuto una vettura di proprietà, ne tanto meno un’assicurazione intestata a mio nome. Ho sempre noleggiato l’auto presso le aziende dove lavoravo, cambiandola di tanto in tanto (ogni 4 – 6 mesi circa).
Inoltre, il mio ruolo all’interno dei centri vendita (dove appunto vendevamo le auto rientrate dal noleggio) mi permise di comprendere a pieno il valore economico di un acquisto. L’auto, a tutti gli effetti, è uno dei peggiori investimenti che si possa fare.
Le autovetture perdono valore ogni mese (almeno 100 euro per le utilitarie) anche se non vengono usate. Poi acquistare una vettura, metterla sotto una campana di vetro ma niente eviterà di farle perdere valore sul mercato.
Riepiloghiamo. Il proprietario di un’auto, ogni mese/anno deve affrontare le seguenti spese o svalutazioni:
valore del veicolo
usura dei componenti (ricambi auto, gomme, etc.)
bollo
assicurazione (obbligatoria come il bollo anche per un mezzo fermo dentro un garage).
inconvenienti (cristalli, carrozzeria, interni, parti meccaniche difettose, etc.)
Nell’elenco, non abbiamo inserito il carburante in quanto è una spesa da affrontare in qualsiasi caso o soluzione (auto di proprietà o noleggiata) fatta eccezione per il carsharing che a breve vedremo.
E’ chiaro quindi come un’auto sia una grossa spesa da affrontare. Personalmente rimango dell’idea che bisognerebbe evitare di diventarne proprietario. Capisco come questo non sia sempre possibile, ma questa decisione andrebbe fatta nel massimo della sincerità (non mentire a te stesso).
Quanto effettivamente ti serve un’auto? Nella maggior parte delle volte, potresti farne tranquillamente a meno?
Vedi, faccio questo discorso perché sono stufo di ascoltare amici o conoscenti che ad esempio si lamentano del costo del carburante ma non rinuncerebbero mai alla comodità delle quattroruote. Per non parlare delle spese di gestione del mezzo.
Sono convinto che la stragrande maggioranza delle persone che usa quotidianamente l’auto, potrebbe trovare delle valide alternative. Conosco persone che usano l’auto anche per fare due chilometri o per tragitti che potrebbero ricoprire con i servizi pubblici.
Carshering o noleggio, short term o leasing?
Ora, non conosco la tua conoscenza in fatto di noleggio auto, ma visto che conosco molto bene il settore, ti faccio una breve descrizione delle alternative all’auto di proprietà.
C’è chi lo chiama short term, altri rent a car, noi lo conosciamo come noleggio a breve termine.
Le vetture a noleggio a breve termine, sono di proprietà di aziende che solitamente si occupano dei turisti. Sono le auto disponibili nei vari centri presenti nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e sparse nelle più grandi città.
La loro peculiarità sta appunto nell’utilizzo temporale del veicolo: un giorno, weekend, una settimana.
I mezzi non vengono scelti in base ai gusti dell’automobilista, ma in base a delle categorie: utilitaria, 3 o 5 porte, monovolume, station wagon, etc.
Inoltre, non è detto che l’auto sia nuova, anzi nella stragrande maggioranza dei casi, il veicolo ha già percorso svariati chilometri e potrebbe presentare dei lievi danni che non ne pregiudicano l’efficacia e la sicurezza.
Long term ma forse più conosciuto leasing aziendale.
E’ la forma di autonoleggio più complessa, in quanto è relativa a un’auto totalmente nuova, data in dotazione (come noleggio appunto) a un libero professionista o azienda. Il cliente può scegliere e ordinare un modello di auto specifico e decretarne anche gli accessori (colore, interni, optional, etc.). L’auto viene consegnata al cliente per la prima volta.
Nel canone di noleggio, è prevista la manutenzione ordinaria e straordinaria nonché l’auto sostitutiva.
Il Carsharing: pagare l’auto a consumo.
E’ la forma di autonoleggio condiviso che, rispetto al noleggio a breve termine di cui sopra, mostra una caratteristica davvero interessante: l’auto viene pagata a consumo!
Cosa significa?
Semplice. Nel classico noleggio short term, possiamo noleggiare un mezzo per un minimo di 1 giorno. Nel carsharing invece, paghiamo l’effettivo consumo. Se ho bisogno di un’auto per 3 ore, pagherò soltanto per l’effettivo tempo di utilizzo.
Il carsharing risponde perfettamente ai veri bisogni dell’automobilista. In questo caso, possiamo davvero comprendere a pieno il concetto di “cultura dell’auto” ovvero «vado in auto soltanto quano non ne posso fare davvero a meno!».
Il servizio di carsharing, si paga in base a un piano tariffario orario o chilometrico, dove viene inclusa la tassa di proprietà (bollo), l’assicurazione e il costo del carburante. Si, l’aspetto davvero interessante è il fatto di non pagare il carburante!
Il carsharing, è disponibile in due versioni: tariffario orario o chilometrico.
Conclusione
In una fase socio-economica, come quella che stiamo vivendo, credo sia davvero importante imparare a gestire le proprie finanze. L’auto, come spiegato precedentemente ricopre il ruolo di spesa più gravosa, subito dopo quella per la casa.
Dovremmo imparare a farne uso soltanto nei veri momenti di bisogno e forse, chissà, anche il costo della benzina finalmente finirà di salire vertiginosamente come avviene ormai da anni.