La professione di podologo è regolamentata dal Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 666.
Questo professionista si occupa, sia direttamente sia su prescrizione medica, della cura delle diverse patologie del piede.
In particolare, rientrano nelle sue competenze le seguenti prestazioni sanitarie finalizzate al benessere podologico:
la prevenzione e il trattamento degli stati dolorosi;
la riabilitazione attiva e passiva;
la medicazione delle ulcerazioni e delle verruche plantari e digitali;
l’asportazione di tessuti cheratolitici ipertrofici (detti anche callosità);
i trattamenti di idromassoterapia.
Collabora con il medico specialista nella prevenzione e nel trattamento delle patologie dei piedi in pazienti affetti da malattie specifiche (ad esempio diabete, reumatismi).
Si occupa, inoltre, della cura delle principali patologie delle unghie (ad esempio unghie ipertrofiche, deformi, incarnite, micotiche).
Il podologo può svolgere la sua attività professionale come dipendente in strutture sanitarie pubbliche oppure come libero professionista in studi e strutture sanitarie private, ma anche presso il domicilio dei pazienti, qualora questi non siano autosufficienti.
Formazione
Per intraprendere la professione di podologo è necessario conseguire la laurea di primo livello in Podologia, che ha anche funzione abilitante. L’accesso al corso di studi è a numero programmato: bisogna essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado e superare un test di ammissione, comune a tutti i corsi di laurea appartenenti alla Classe L/SNT02 – Lauree delle professioni sanitarie della riabilitazione. La prova d’accesso viene predisposta annualmente dal MIUR e comprende una serie di domande volte a valutare le capacità logiche e di interpretazione dei testi dei candidati, nonché le conoscenze nelle seguenti discipline: cultura generale e ragionamento logico, biologia, chimica, fisica, matematica.
Il corso è attivato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di alcune università italiane.
Dopo aver conseguito la laurea di primo livello è possibile proseguire con gli studi in ambito universitario, frequentando un corso di laurea magistrale nel medesimo ambito. I corsi sono a numero programmato e limitati e vi si potrà accedere solo dietro superamento di una prova di ammissione.
Accesso alla professione
In Italia la professione del podologo è regolamentata per legge.
Per poterla esercitare è necessario essere in possesso della relativa laurea di primo livello, che ha anche funzione abilitante. Inoltre, è previsto l’obbligo di partecipazione a corsi di aggiornamento e qualificazione, nell’ambito del programma nazionale per la formazione degli operatori della sanità ECM – Educazione Continua in Medicina.
Attualmente il podologo è una delle professioni sanitarie mancanti di ordine professionale e relativo albo. Infatti, la Legge n. 43 del 2006, che ne prevedeva l’istituzione entro il 4 marzo 2008, a causa della sua complessità, non è stata applicata. A seguito di ciò, il 19 dicembre 2008 è nato il CONAPS – Coordinamento Nazionale delle Associazioni delle Professioni Sanitarie, che ha fra le sue priorità l’equiparazione legislativa di tutte le professioni sanitarie e, di conseguenza, l’istituzione degli albi professionali per quelle professioni che ne sono ancora mancanti.
Nell’Unione Europea
La professione di podologo è presente ed è regolamentata in molti Paesi europei. La libera circolazione è garantita dalle norme del Decreto Legislativo n. 115 del 1992, successivamente modificato dal Decreto Legislativo n. 277 del 2003.
I cittadini italiani che hanno conseguito un titolo professionale dell’area sanitaria in Italia e vogliono esercitare la professione in un altro Paese comunitario devono presentare domanda di riconoscimento del titolo all’autorità competente del Paese estero.
Coloro che hanno conseguito all’estero un titolo professionale dell’area sanitaria e intendono esercitare la professione in Italia devono presentare al Ministero della Salute italiano una richiesta di riconoscimento del titolo, utilizzando gli appositi modelli scaricabili direttamente dalla pagina del sito del Ministero.