Oltre che di beni immobili, un’azienda, per svolgere la propria attività operativa può nutrire il bisogno di fare ricorso alla locazione di beni mobili, come ad esempio autovetture, macchinari industriali, ecc. In questa guida vengono fornite le istruzioni atte a consentire la corretta contabilizzazione del contratto di leasing operativo.
Mediante la stipula di un contratto di leasing operativo un imprenditore, a fronte del pagamento di un canone periodico (e spesso di un maxi canone iniziale), acquisisce il diritto all’uso di un bene. Nella generalità dei casi, il leasing operativo ha per oggetto beni strumentali standardizzati, il cui valore è, di regola, elevato ed è stipulato per una durata inferiore alla vita economica dei beni utilizzati.
Il contratto ha come finalità principale quella di evitare all’utilizzatore il rischio della proprietà e di garantirgli alcuni servizi collaterali di assistenza.
Da un punto di vista contabile, con riferimento ad una operazione di leasing operativo, è necessario individuare e distinguere i seguenti momenti:
-il sostenimento della spesa di istruttoria;
-la stipulazione del contratto;
-il pagamento del maxi-canone iniziale;
-il pagamento dei canoni, nell’ambito del rapporto contrattuale.
Sostenimento della spesa di istruttoria – I costi iniziali per la stipulazione del contratto di leasing, allorché assumano una certa consistenza, costituiscono spese da ammortizzare, cioè immobilizzazioni immateriali Approfondimento Come Determinare Un Investimento Immobiliare (clicca qui) La competenza dei costi va frazionata sulla base della durata dell’operazione; è possibile comunque spesarli subito, applicando il principio della prudenza.
NB I principi internazionali, ed in particolare lo IAS 17, impediscono l’iscrizione dei costi iniziali tra le immobilizzazioni immateriali Essi, pertanto, costituiscono un costo da imputare al conto economico.
Stipulazione del contratto – Al momento della stipulazione del contratto di leasing operativo, è utile effettuare una registrazione tra i conti d’ordine, che costituisce una memoria nel sistema degli impegni.
Pagamento del maxi-canone iniziale – I contratti di leasing, in genere, prevedono il pagamento di un maxi-canone iniziale, di importo maggiorato rispetto ai restanti canoni previsti dal contratto. Contabilmente, il maxi-canone deve essere frazionato sulla base della durata del contratto per competenza ed imputato a ciascun esercizio mediante la tecnica dei risconti.
Pagamento dei canoni – Il canone di leasing costituisce un costo dell’esercizio, misurato dall’esborso finanziario corrispondente e soggetto ad IVA nella misura che è propria del bene oggetto del contratto.
Si ipotizzi, ad esempio, che nel mese di novembre dell’anno n, venga stipulato un contratto di leasing per l’affitto di un macchinario alle seguenti condizioni:
– durata del contratto: 24 mesi
– canone iniziale: %u20AC 24.000
– canoni mensili: %u20AC 5.000
La scrittura facoltativa che potresti fare all’atto della stipula del contartto per evidenziare il medeismo nel sistema dei beni di terzi è Macchinari in leasing a Fornitori macchinari in leasing 144.000 (=24.000 più 24*5.000)
All’atto della registrazione della fattura realtiva al maxi-canone devi registrare Diversi a Debitivs/fornitori per 29.040 in cui tra i Diversi, avremo Costi per leasing 24.000 e Iva ns/credito 5.040
Al momento della liquidazione di ogni fattura del canone mensile dovrai fare la medesima scrittua di prima con i seguenti importi: Diversi a Debiti vs/fornitori per 6.050 in cui tra i Diversi, avremo Costi per leasing 5.000 e Iva ns/credito 1.050.
A fine anno, dovrai stornare la parte di maxi-canone relativa agli anni successivi (ovvero i 22/24i), con la seguente scrittura: Risconti attivi a Costi per leasing 22.000
L’anno successivo dovrai fare, in sede di apertura dei conti, la scrittura Costi per leasing a Risconti attivi per 12.000, mentre nell’anno n2 la medesima scrittura avrà l’importo residuo di 10.000.