La premessa di base dell’analisi fondamentale è che il valore di una moneta è determinato dalla forza comparativa e dalla debolezza dell’economia di un paese in relazione a quelli dei suoi partner commerciali. Più forte è l’economia di un paese, misurata secondo una maggiore crescita del PIL, secondo l’inflazione, con dei tassi di interesse più alti, con una maggiore produttività, con una maggiore stabilità politica, ecc, e più forte è la valuta di un paese. Nel corso del tempo questi fattori fondamentali producono delle tendenze durevoli a lungo, secondo delle oscillazioni dei prezzi tipiche dei mercati valutari.
Molti fattori appartenenti ad una economia nazionale vengono monitorati, valutati e giudicati per valutare l’effetto che hanno sulla crescita economica e sullo sviluppo. Queste tendenze sono spesso grandi e complicate e possono essere attuate per un lungo periodo di tempo. Un altro fattore che influenza lo stato economico di un paese è il suo sistema politico, ovvero l’equilibrio tra benessere sociale e competizione individuale, oppure anche l’apertura di una economia al commercio estero, ecc. Altre aree valutabili includono la composizione sociale e culturale di una nazione, come la produttività, la mobilità del lavoro e l’imprenditorialità. Le risorse naturali svolgono anche un ruolo importante, come i depositi di petrolio o quelli di minerali.
L‘analisi fondamentale valuta dunque l’economia e la sua moneta attraverso statistiche economiche. Queste statistiche spesso raffigurano un particolare settore di un’economia, piuttosto che l’economia nel suo complesso. Per questo motivo, diverse statistiche possono puntare in direzioni opposte, secondo alcune un’economia può essere in crescita, mentre secondo altre può vacillare. La maggior parte delle statistiche sono anche retrograde, nel senso che dicono quanto è già accaduto, ma non necessariamente ciò che è da venire.
Nel prossimo articolo continueremo a parlare dell’analisi fondamentale, dato che si tratta di un punto veramente molto importante per il mercato delle valute.
Nel nostro mondo interconnesso e volatile, gli eventi naturali, politici, militari e umani possono avere delle ripercussioni rapide, vaste e di lunga durata. Un analista fondamentale deve prendere in considerazione tutte queste informazioni per creare un quadro complessivo di una economia, dei suoi punti di forza e di quelli di debolezza, le sue vulnerabilità e, soprattutto, il suo potenziale futuro e il probabile futuro corso della moneta. In questi casi il giudizio personale e l’esperienza entrano in gioco per completare l’analisi fondamentale di una valuta.
Una transazione in un mercato Forex è diversa da una transazione di vendita al dettaglio. In un ambiente di vendita al dettaglio, il prezzo è predeterminato dal venditore e l’acquirente misura il suo bisogno in base al prezzo richiesto e fa la sua decisione di acquistare o meno.
In una transazione di mercato, sia il venditore che l’acquirente adeguano continuamente le proprie aspettative di prezzo rispetto al flusso di informazioni che vengono dal mercato, sia a livello interno che esterno. Un venditore che pensa che il prezzo possa essere più alto entro pochi minuti può scegliere di ritirare l’offerta sperando di ottenere un valore più elevato. Se i venditori che ritirano le offerte sono sufficientemente tanti, il prezzo potrà muoversi nella direzione desiderata. Ma se i commercianti pensano che il prezzo possa scendere, possono abbassare le proprie offerte fino a trovare un compratore.
Quando ogni partecipante al mercato reagisce a queste informazioni, la reazione dei risultati combinati finiscono per influenzare il movimento di prezzo. Spesso si dice che il mercato ha reagito male alla notizia o che il mercato ha uno scopo di lucro. Ma l’uso comune del termine mercato tende ad oscurare ciò che è più importante sul piano psicologico per poter comprendere il comportamento del mercato, ovvero che il mercato è una foto dei pensieri dei suoi partecipanti, un’istantanea della nostra mente.
La differenza tra ciò che i partecipanti al mercato pensano che possa accadere nel mercato e ciò che effettivamente, in realtà, accade, dimostra che cosa va a produrre il movimento di mercato.
Quando un dato statistico ed economico particolare viene rilasciato, ed è uguale o simile all’opinione generale di quello che sarebbe il risultato, la reazione sul mercato dello scambio non è forte. Parlando in termini di dati statistici e di dati effettivi, si nomina il prezzo sul mercato andando ad indicare che molte decisioni di negoziazione sono diventate un riflesso del tasso di scambio.
Se la statistica dimostra che i dati reali sono diversi da questo presupposti, allora la maggior parte di tali decisioni di negoziazione saranno immediatamente cambiate, il risultato è che i movimenti dei prezzi possono riflettere dei cambiamenti, a volte anche molto pesanti. E’ questa tensione tra il parere della maggioranza dei partecipanti al mercato, come riflesso nel tasso di scambio, e la realtà economica, ovvero i dati statistici, che domina il commercio forex.
Un indicatore economico è praticamente una serie di informazioni che sono pubblicate da un ente statale o privato. La maggior parte degli indicatori sono statistici, ma possono essere anche aneddotici o soggettivi. Gli indicatori sono registrati e pubblicati ad intervalli regolari da molte organizzazioni ed enti e sono utilizzati dagli operatori per valutare i punti di forza e i punti di debolezza di un’economia, per prevedere le future attività della stessa, per giudicare la politica della banca centrale e per fornire una conoscenza delle numerose variabili economiche che compongono una moderna economia industriale.
La maggior parte degli indicatori sono classificati come indicatori anticipatori o indicatori in ritardo. Gli indicatori anticipatori sono quelli che tracciano i fattori economici prima che vengano effettivamente ad essere sul mercato, e sono utilizzati per prevedere le future condizioni economiche. Gli indicatori in ritardo, invece, si riferiscono ad attività che hanno già avuto luogo.
Gli indicatori economici sono la più ampia misura per andare a valutare le attività produttiva e per andare a registrare il risultato di un’intera economia. Di solito i dati che sono raccolti da parte dei governi e da loro resi pubblici, sono tra le statistiche più autorevoli.
Alcuni esempi sono
Prodotto Interno Lordo (PIL)
Indice dei prezzi al consumo (CPI)
Indice dei prezzi alla produzione (PPI)
Tasso di disoccupazione
Le statistiche del settore dell’industria si basano normalmente su un settore particolare, come ad esempio gli alloggi, o su una determinata attività economica, come ad esempio le vendite al dettaglio. Essi possono avere una stretta correlazione con altri indici più ampi, generando un notevole interesse commerciale.
Alcuni esempi di questi dati sono
Ordini di beni durevoli
Ordini del settore immobiliare
Permessi di Costruzione
Vendite di case nuove
Le vendite al dettaglio
Purchasing Managers Index
Indagine dell’Istitute Supply Management (ISM)
L’ultimo gruppo è una serie di indicatori sentiment, che valutano le opinioni dei consumatori sulle attuali condizioni economiche del mercato e tentano di capire le loro aspettative e le intenzioni per il futuro.
Non tutte le statistiche sono di pari importanza. Alcuni governi e banche centrali preferiscono una misura ad un’altra, di conseguenza i mercati assegneranno un diverso peso ai singoli dati.
I commercianti si concentreranno anche su delle statistiche differenti da quelle evidenziate fino ad ora, a seconda di cosa ci si sente possa essere più pertinente alle attuali condizioni economiche e del mercato. Se l’obiettivo di mercato è quello di avere una crescita del PIL, quindi le statistiche a livello economico saranno fondamentali. Se invece ci si attendono degli sviluppi in un settore particolare, allora le statistiche legate a quel dato settore saranno prese più in considerazione dai commercianti. Ecco perché la scelta su quali statistiche considerare di più deve essere fatta con precisione e accuratezza.